Non vi fermate a guardare un metro e nemmeno i mille e più, andate fin dentro la lusinga, dall'altra parte del miraggio oltre l'artificioso che appare agli occhi, e quando ci siete arrivati, non prima, chiedetevi di questa ampolla che ci racchiude, di questo artefatto che ci culla cosa è davvero? Soprattutto che cosa vuole? Semmai vi è rimasto tempo per pensare tra le molteplici manipolazioni di un potere divoratore alimentato da noi stessi, vi accorgereste che viviamo prigionieri di un arcano misfatto breve come è breve ogni esistenza, e non di uno spazio infinito, non di una via senza fine, non di un luogo illimitato e nemmeno di un posto fatto apposta per noi.
Noi ostili a tutto anche a noi stessi possiamo sopravvivere solo qui e in nessun altro luogo così fatti. Chi può mai dire il contrario?
Non ci è concesso andare nell'oltre e semmai ci fosse è ancor più irraggiungibile.