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farfalla

martedì 11 marzo 2014

L'eccellenza


















A te mirabile è l'omaggio.
A te che stagli la tua mole dura e maestosa
e della volta sei l'eccelsa silenziosa.
Nello spazio punti l'estrema vetta
ci indichi la strada o pietra eletta.
Tu che di sezione aurea sei stata misurata
e di geometria stregata sei d'interno.
Di sempiterna compiutezza il monumento
ne dà testimonianza ogni tuo elemento.
Poderosa e indenne poggi sul tuo planare raffinato
plasmato fu, e di roccia viva calibrato.
Così evoluto e ardito nella perfezione
dall'apparir estraneo a noi nell'avvenire.
Qual uomo antico fu così preciso,
e di numeri d'oro così virtuoso?
Ti misurò  persino tra Terra e firmamento
 poichè d'astrusa conoscenza aveva il fondamento.
E ancora ne equiparò fedele la circonferenza
e mai per caso, figurarsi per coincidenza.
E' dunque qui che sorge enorme la lacuna:
"Perchè nessun uomo più ne misurò alcuna?"
Eppur chi mal t'ha studiato a convenir s'appresta
narrando di te il falso, e l'intelletto in tal modo calpesta.
Persino il luminare l'ha attestato
Che dire poi dello scienziato!
Ciarlano e a vanvera spergiurano, che strazio!
Che quello è proprio un segno dell'egizio.
Non è di quelle mani che fosti modellata.
giacchè quelle stesse membra t'avevano, e t'hanno solo martoriata.
E allora dunque a te che sei sapiente e imperitura,
rivelerai l'arcano eterno appello, "Di chi fu questa bravura?"
Tu non risponderai e sorda rimarrai "Incompresa"
                                                                            poichè di civiltà mediocre è la pretesa.