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farfalla

giovedì 28 novembre 2013

Sapere è Potere

Le pietre ci parlano eppure noi non riusciamo a sentirle.
Tra le  vestigia ciclopiche rimaste, di un passato lontano migliaia di anni, i suoni sono assordanti. Esse sono l'unico ricordo che ci rimane, di una grande civiltà mondiale, ma giacciono abbandonate in mare e in terra, in balìa del tempo e dell'uomo che inesorabilmente le trasformerà.
Siamo a conoscenza di popoli antichi che con i loro semplici mezzi conoscevano lo spazio meglio di noi, eppure tutto questo ci appare assodato, come se quella fosse la normalità, come se così doveva essere.

Allora perchè dopo tremila anni, non siamo andati avanti? Chi ci ha fermato nell'evoluzione? Perchè si continua a dire che i Maya gli Egizi i Sumeri avessero conoscenze superiori alle loro stesse capacità di vita. 
Davvero non vi sembra strano che gli scienziati del nostro tempo
indichino le date della grande piramide e della sfinge a sette mila anni fa, quando l'uomo non era altro che un nomade che iniziava a conoscere la coltivazione nei campi e se costruiva lo faceva con strumenti rudimentali? Eppure solo centocinquanta anni fa noi eravamo potenzialmente solo dei contadini, che a volte diventavano scrittori o poeti, dottori, insegnanti o filosofi, soldati o religiosi. Certo anche costruttori, ma di edifici sempre comparati alle nostre capacità. E perchè non ci domandiamo come quei popoli ci sono riusciti?  
Non ci siamo ancora accorti, quanto siamo lontani anni luce dalla verità, e non ci domandiamo più, non ci occupiamo più della nostra terra della nostra storia, di noi, per diventare migliori e migliorare la nostra vita. 
Non si può tanto meno pensare, che tutto sia stato celato o che un disegno occulto abbia ordito la trama dell'ignoranza, poichè tutto questo sminuirebbe l'importanza di qualcosa ormai assodato. 
Per questo voglio solo credere all'incapacità dei nostri scienziati di leggere nel passato.
Dov'è e che fine ha fatto la tecnologia che tirava su tonnellate e tonnellate roccia? E' davvero possibile alzare su pietre di tonnellate solo col bronzo e rame? E ancora, come scolpivano quei sarcofagi di granito, tagliandoli con una precisione che ancor oggi impossibile da riprodurre, se non con un solo dispositivo nato in questi ultimi anni? So bene che non abbiamo tempo, che fidarsi dei nostri scienziati è solo quello che ci rimane. Certo la vita è troppo breve per stare a rimurginare su queste sciocchezze che non serve al sollazzo della moltitudine, ormai quello che ci piace converge sempre lì nel nuovo giocattolo mondiale. Ha solo qualche decennio e già siamo suoi schiavi. La tecnologia il pane quotidiano, quello che è diventato l'essenziale. Ma non possiamo mettere la testa sotto la sabbia ancora per molto, il pianeta ha bisogno di altro e dobbiamo fare presto.
Ma perchè queste cos'è che non ci fa apparire così importante lo studio e la ricerca di quello che è ormai "certo", non è appartenente al nostro passato di razza? O meglio, non ha nessuna attinenza con i dogmi e facezie, che questi scienziati luminari ci hanno propinato per anni?    
 E' un velo di menefreghismo o qualcos'altro? E' forse l'evoluzione tanto decantata che si sta muovendo al contrario?(cito I Misteri delle piramidi)   
Cerchiamo il cielo per conoscere noi stessi, ma dimentichiamo che proprio al di sotto c'è la risposta alla nostra combinazione di vita. 
I voli Pindarici nello spazio, noi, che siamo fatti di carne e ossa, di materia così fragile in confronto alla potenza dell'universo, sembrano non scalfire per nulla l'infallibilità del progetto.  
Cos'è quest'insensatezza della ragione? Siamo diventati tutti ciechi? Ci siamo istupiditi con la tecnologia così tanto da non capire che ci stiamo ingannando? Ma davvero non si vede ora, adesso, in questa epoca come tutto è fatto a nostra misura per scendere sempre di più in un baratro senza fine?
Risorse che potremmo usare, per aiutare nuove menti a raggiungere obbiettivi terreni nello sfruttamento delle nostre forze naturali, se ne vanno in progetti assurdi di passeggiate nello spazio. Ok l'avete fatto ci siamo divertiti, ora basta pensiamo al nostro pianeta, facciamo crescere la nuova generazione con l'idea del "Obiettivo sfruttiamo gli elementi naturali per il bene del nostro pianeta". Facciamo in modo che l'ignoranza cessi di esistere, coinvolgiamo tutti nella ricerca del sapere, solo se ci conosciamo saremo veramente liberi di essere in armonia con noi stessi e di conseguenza con gli altri. 
Oggi non possiamo, poichè siamo in balìa di verità vecchie e sbagliate e non abbiamo il coraggio di liberarcene. Cerchiamo qui sulla nostra terra e troveremo le risposte, *perchè l'universo siamo noi*.  
Dobbiamo per forza prima vedere cosa c'è di la' per capire come si sta bene di qua? :)

Saremo un giorno così evoluti da liberarci dei miti creati da noi stessi?
Oppure dobbiamo prima liberarci dei miti, per poter avere la capacità di evolvere?
Ovvero;
Ce la faremo un giorno a smettere di inseguire la divinità, surrogato convenzionale, architettato dalla ancora primitiva mente umana?




"Il leone attende da millenni che il segreto giunga a svelarsi "

           "E se non fu l'erosione del vento a scalfire il leone?"
Mulini al vento?
forse...