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farfalla

giovedì 28 novembre 2013

Noi siamo materia

Certe volte ho come l’impressione di non aver compreso come avrei dovuto gli scritti di Asimov.
Ricordo che molto tempo fa decisi di cominciare a leggere le sue opere, per una frase che lui disse a riguardo del mitico astronauta Neil Armstrong, con tutto il rispetto non altrettanto fantastico, quando risponde ad un’intervista di Oriana Fallaci qualcosa d’insolito per un astronauta.

Non la scriverò per intero, però sul sito di Oriana c’è proprio tutta, insomma per semplificare cito solo una frase, Armstrong dice a Oriana: “Sgombriamo il campo dalle fanfare su questa luna”


Ora a me come si suol dire, mi cadono le braccia, ho già qualche difficoltà a riconoscere di un loro possibile allunaggio nel 1969 DC, figuriamoci se ci si mette pure Armstrong.
In breve molto tempo fa, Asimov attribuiva ad Armstrong in missione per il primo piede sulla luna la frase:
“ Houston...sono tanti e ci stanno guardando..” Comunicazione interrotta, registrazione sparita.
Comunque sia andata, non è interessante sapere se Armstrong lo ha detto per farsi un po di pubblicità o se se l’è fatta Asimov, o anche se Armstrong li avesse effettivamente visti questi fantomatici non si sa che, tanto diventarono famosi tutti e due.
Fatto sta che in ogni caso la terza possibilità decade, visto che “dei tanti” che io chiamo extraterrestri o ufo, nemmeno una traccia.
Se non che e qui cade il somaro, conosco un amico che ha un’amico fraterno, che gli giura e spergiura, di aver visto un oggetto che non faceva parte di questo mondo, poichè, librato nell’aria davanti ai suoi occhi non emetteva nessun suono, anche quando pochi secondi dopo scompariva a velocità supersonica. Questo accadeva in tempi non sospetti e cioè molti anni prima che inventassero i droni.
Io credo al mio amico quando mi dice che lui metterebbe la mano sul fuoco su quello che gli ha raccontato il suo amico, soprattutto perchè gli aggiunse anche che quel giorno, furono molte le telefonate che arrivarono ai giornali e polizia.
Ecco come sempre ho il vizio di divagare.
Il fatto comunque per me fu scatenante, poichè quando lessi l’articolo, con la mia fame di ufo e di tutto quello che gli si avvicinava che avevo, non mi sembrò vero e cominciai a comprare i suoi libri.  E fu proprio Asimov che durante lo scorrere delle mia vita ha sempre innescato le micce di certe mie riflessioni.
Una di queste ha a che fare con noi e fa parte di noi, ed è la considerazione sulla materia, quella che a noi pare scontata, quella che abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni e che ormai non ci sfiora nemmeno l’idea che possa avere un senso.
La vile materia vive in noi è con noi, quella che noi amalgamiamo a nostro piacimento con cui siamo a contatto ogni momento, ma che ormai è assodata. Lei è come se non esistesse eppure la sfruttiamo ogni momento della nostra vita, 
senza di lei non saremo.
La usiamo, ce la mangiamo e anche altro, che però è meglio non approfondire anche se è naturale, qui si parla di cose serie.
Insomma per venire al dunque, siamo sicuri che un oggetto un corpo un coso un aggeggio, infiliamoci tutti gli altri sinonimi e chi ne ha più ne metta, che maneggiamo tutti giorni, che ci ispirano quando li abbiamo al tatto, che spesso non ci togliamo dal corpo fino a che non si rompono, che utilizziamo poichè fanno parte dei nostri quotidiani, non hanno nel nucleo l'essenza, le molecole chiamiamole come ci pare, che noi stessi gli abbiamo trasferito standogli a contatto?
C'è la possibilità, e io lo spero, che quell’orologio di mio padre che ha tenuto per tanti anni sul braccio e che ora ho io, abbia in sè qualcosa di lui?










Al mio papà Francesco :)
                    




 (se ci ho scherzato è perchè mio padre lo avrebbe fatto)                

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